domenica 27 settembre 2009

dottoressa Pepperberg e i pappagalli


L'ospite speciale di Mondi animal festival è la dottoressa Pepperberg, appassianata di animali, ricordate il pappagallo Alex che sapeva contare ome un bambino di 4 anni? Il tutto era frutto di studi condotti dalla dottoressa, ma alex sfortunatamente è venuto a mancare, ma la scienza continua a progredire.

Ecco gli stralci di un' intervista:

Come è stato il primo incontro con Alex?

«Presi Alex in un negozio di animali a Chicago. Ricordo una gabbia con una decina di uccelli nati in cattività, un rumore assordante. Non sapevo chi scegliere, così chiesi al commesso di farlo per me. E lui scelse Alex».

Come fa un semplice pappagallo a guadagnare le prime pagine dei giornali?

«Alex riuscì a cambiare l’opinione comune sull’intelligenza animale, mostrando di possedere alcune abilità analoghe a quelle dei bambini piccoli. Non solo, le mie ricerche sfatarono un luogo comune molto diffuso persino nel mondo della ricerca: che gli uccelli sono stupidi».

Cosa faceva Alex di così impressionante?

«Sapeva etichettare oggetti e colori. Comprendeva concetti astratti come “forma” e “colore”. Se vedeva un pezzo di carta blu e gli veniva chiesto “quale colore?”, lui rispondeva blu. Nei nostri esperimenti utilizzavamo molteplici combinazioni di forme e colori, in modo da escludere che le risposte di Alex fossero delle semplici associazioni tra stimoli ed etichette verbali. Inoltre, Alex sembrava rendersi conto del potere comunicativo delle “parole”: usava il no per esprimere i suoi desideri agli sperimentatori, mi dispiace per comunicare il suo stato d’animo

Ci racconti qualche particolarmente significativo del vostro lavoro.

«Ricordo quando Alex, senza aver ricevuto alcun insegnamento specifico, disse per la prima volta la “parola” zero. Eravamo immersi in una sessione di lavoro. Sul tavolo c’erano 3 oggetti gialli, 4 rossi e 6 blu. Io gli chiedevo: di che colore è 3? Lui rispondeva: 5. Continuava a rispondere 5 nonostante le mie insistenze, ma non sembrava annoiato. Allora gli chiesi: di che colore è 5? E lui rispose: nessuno. Rimasi sbalordita Perché? Prima di tutto perché Alex dimostrava di comprendere il significato dello zero, un concetto astratto entrato nella cultura occidentale solo nel 1600. Zero come assenza di attributi. Poi perché sembrava che Alex manipolasse intenzionalmente il mio comportamento. Non ho mai verificato l’esistenza della Teoria della Mente nei pappagalli, ma in quella occasione era come se Alex avesse anticipato i miei pensieri e le mie intenzioni, portandomi a formulare la domanda a cui lui voleva rispondere».

Cosa ci riserva il futuro?

«Attualmente stiamo addestrando i nostri pappagalli a riconoscere i numeri ordinali, quelli che indicano una posizione all’interno di un insieme. Siamo ancora in una fase preliminare e non posso svelare molto, ma sembra che questi stupefacenti uccelli siano in grado di comprendere anche il concetto di cardinalità».

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